L’autrice dà forma oggi, dopo la stagione delle solarizzate e iconiche chiese fiorentine, alle inconfondibili e agili silhouettes di donne dagli eccentrici cappelli, fissate entro atmosfere trasognate, sempre protagoniste sulla ribalta di solitari palcoscenici. Le loro vesti mostrano tutta la sensibilità cromatica di Daniela. Campiture sature di colore si addensano sulle tele, in una stesura à plat, contigua però a superfici materiche spesso solcate da eleganti linee ondulate, capaci di creare raffinati dettagli luministici. Antichi echi secessionisti, richiamati anche da un sapiente uso della foglia d’oro, si caricano ora di più moderni accenti fauves. Le sue “donne” pallide o ambrate sono donne universali, capaci di evocare con un piccolo gesto, grazie ad un sapido dettaglio, attraverso la scelta di un abito, la loro mai banale femminilità.
Following the phase of the solarized and iconic churches of Florence, the artist now creates the unmistakable and nimble silhouettes of women with eccentric hats, placed in dreamy atmospheres, always playing a leading role on (the proscenium of) solitary stages. Their dresses show all the chromatic sensitivity of Daniela. The background is filled and thick with colour, on a flat surface of a panel, though contiguous to highly tactile surfaces,often engraved by elegant undulating lines, which are able to create refined luminist details. The ancient secessionist echoes, evoked by a skillful use of the gold foil, are now filled with modern fauve accents. Daniela’s pale or amber-coloured “women” are universal, and evoke, with a single gesture, thanks to a sapid detail or the choice of a dress, a womanliness that is never ordinary.
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